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Microscopia confocale: prevenzione verso il futuro...

  • Immagine del redattore: Ruggiero
    Ruggiero
  • 16 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min
Questi strumenti, grazie ai quali è possibile realizzare immagini a due e a tre dimensioni di straordinaria nitidezza, si dimostrano di estrema utilità per l'osservazione di strati profondi di campioni biologici.

di Jeff W. Lichtman




La microscopia confocale , più frequentemente laser confocale microscopia a scansione ( CLSM ) o laser microscopio confocale a scansione ( LCSM ), è una tecnica di imaging ottico per aumentare la risoluzione ottica e il contrasto di una micrografia; più immagini bidimensionali a diverse profondità in un campione permettono la ricostruzione di strutture tridimensionali all'interno di un oggetto.

Le cellule in coltura in foto appartiene al tessuto endoteliale, che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni e delle cavità cardiache. Per evidenziarne la struttura è stato usato del liquido fluorescente: il nucleo, che porta l'informazione genetica, appare così in blu; in giallo spiccano i microfilamenti di actina e, in rosa e rosso, di tubulina. I microtubuli formati da queste fibre fanno parte del citoscheletro, il sostegno interno della cellula, responsabile del trasporto intercellulare, della sua struttura e motilità e anche di separare i cromosomi durante la divisione cellulare.

In foto una cellula endoteliale di un capillare.

La lettera "E" indica la presenza di un'eritrocita ovvero cellule del sangue.



La microscopia confocale in vivo permette una maggior confidenza diagnostica, possibilità di monitoraggio clinico e terapeutico e un atteggiamento chirurgico più conservativo e garante della eradicazione della neoplasia. Ha come principale indicazione quella dello studio dei tumori cutanei quindi melanomi e carcinomi cutanei. Questa nuova metodica permette in tempo reale di togliere il tumore un pezzo alla volta e di vedere e capire contestualmente all’intervento se il tumore è stato tolto tutto, risparmiando così tessuto peri-neoplastico sano. Inoltre consente al medico di togliere un minor numero di nei: in passato, soprattutto in epoca pre-dermoscopica, un neo modificato, per prudenza, veniva tolto con pochi indugi (alcuni pazienti arrivano a togliere anche decine di nei nell’arco della vita).L’uso della metodica confocale in vivo potrebbe essere esteso anche ad altri tessuti, come il cavo orale e le mucose genitali, sedi particolarmente sensibili a causa della difficoltà interpretative delle lesioni, spesso simili tra loro e quindi difficili da riconoscere senza una biopsia, e per le conseguenze sulle terapie chirurgiche e mediche. Quest’ultime e i prelievi bioptici in queste aree hanno infatti un particolare impatto sul paziente, in termini di esito cicatriziale, dolore, sconforto e paura.


prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente SIDeMaST

 
 
 

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